Padre d’infinita bontà a te mi rivolgo, illumina il mio cuore!
Apri la mia mente permettimi di capire i misteri della vita, affinchè possa amare il creato.

Il cristo si muoveva con estrema bontà nel percorso altrui, si manifestava sempre consapevolmente in ogni situazione.
La consapevolezza di cui disponeva gli permetteva di essere sempre a conoscenza delle cose di cui si doveva occupare.
La sua missione era di istruire le anime per portarle verso l’evoluzione di coscienza, affichè potessero fare un passaggio d’anima inconscia a conscia.
Il maestro Gesù operava con discernimento in tutte le occasioni.
La sua particolarità era nell’essere ciò che era, libero da tutto e da tutti.
Non essendo legato all’illusione, non era condizionato dagli eventi in cui vedeva chiaramente il fine proprio di ogni situazione.
Gli avvenimenti venivano valutati in base al percorso di ogni anima, rispettandone il karma.
Il rapporto che aveva con il divino (di quel tempo) era, ed ancora lo è intimo profondamente intimo.
La connessione era filo diretto, non c’erano intendimenti errati.
L’energia vibrava a livelli elevati dell’essere, permettendogli chiarezza e purezza d’azione.
Lo scopo degli insegnamenti intimi, serviva anche a permettere ad ognuno di vivere liberamente l’apprendimento di ciò che veniva assorbito dall’anima, in modo tale da non creare giudizio da parte altrui.
L’insegnamento doveva portare libertà di comprensione propria, in base alla natura dell’anima stessa.
L’individuo che ascoltava le parabole assimilava in parte conscia e inconscia l’insegnamento della parola divina.
L’evoluzione e lo stato di comprensione del soggetto variava appunto da anima ad anima.
QUESTO CREAVA A LIVELLO MENTALE ED ANIMA, L’ACQUISIZIONE DI PENSIERO VALUTATIVO IN BASE ALL’ESPERIENZA DEL SOGGETTO, IL QUALE DOVEVA CONFRONTARSI CON Ciò CHE NON SAPEVA CON Ciò CHE INTUIVA.

Ora è tempo che sia tempo d’èssere e così sia lodato il padre nostro esempio di bontà assoluta colui che tutto sa e tutto vede o se poteste capire quanto egli  si a magnifico e quanto amore sprigiona da esso e quanto ne diffonde.
Il regalo più bello è beneficiare del suo essere immenso, questo purificherebbe all’istante qualsiasi essere  permettendogli di entrare nella verità assoluta.
Ma ciò non è possibile tutt’ora, fratelli vi esorto a connettervi l’un altro amorevolmente ma dovete prima liberarvi delle vostre paure sataniche, no non abbiate paura di questa parola si cela ben altro significato in essa, ricerca la parola san tan Santan.
(spiegazione tratta da internet da un sito di arte marziale del karatè)

Nell'antica Cina, similmente all'antica Roma, si credeva che gli organi interni producessero coraggio, vitalità e spirito combattivo. In particolare, al coraggio era preposto, secondo questo sistema di credenze, il fegato (tan). Anche oggi, nelle lingue moderne rimane qualche vestigio di tali credenze: infatti, sia in italiano che in giapponese, "aver fegato" significa avere coraggio, ed in inglese il termine usato in modo informale per coraggio, "guts", indica genericamente le interiora. D'altronde, anche dal punto di vista fisiologico, questa connessione ha perfettamente senso, in quanto il sistema digerente è fortemente influenzato dal sistema nervoso autonomo, e quindi dalle emozioni quali rabbia o paura. Santan, quindi, significa che la terza cosa da fare per vincere un combattimento è mantenere la forza spirituale e mentale per combattere, vincendo la paura.